27/02/2024
SŪRYA NAMASKARA: portare luce e calore nel corpo e nel cuore
SŪRYA nella tradizione indiana è il principale nome del sole, inteso come divinità, il Sole è colui che stimola le nostre menti, che porta luce. Il Dio SŪRYA è noto nei Veda anche con altri nomi, in particolare Āditya (differenti aspetti della luce) e Savitar, al quale è rivolto il più celebre dei mantra vedici, la Gāyatrī.
Il Sole funge da porta celeste, un punto dello spazio da cui escono le anime liberate!
È raffigurato alla guida di un carro con sette cavalli che indicano i giorni della settimana, 12 ruote che rappresentano i 12 mesi e ogni ruota ha 8 raggi a simboleggiare la suddivisione del giorno.
Nello yoga contemporaneo, dove il lavoro somatico è centrale, esistono diversi vinyasa krama (sequenze) dedicati al Sole, la caratteristica principale è la coordinazione tra il movimento nello spazio e le diverse fasi del respiro.
Si tratta quindi di una sequenza dinamica di posizioni la cui esecuzione crea una circolarità, a voler rappresentare le fasi solari, dall’alba al tramonto, ma anche i 12 mesi dell’anno e, quindi, la circolarità del tempo.
SŪRYA NAMASKARA: fare un rispettoso saluto al Sole
Nella pratica dello yoga, è abitudine radicata ricondurre ogni posizione o sequenza al mito o, meglio ancora, ai testi antichi (Veda), fondamenta di ogni Darśana (visione, scuola, indagine, dottrina…).
Detto questo, la codifica delle diverse sequenze di posizioni che compongono SŪRYA NAMASKARA, è recente, databile tra la fine del 1800 e i primi del ‘900.
Se vogliamo ricondurre al mito il Saluto al Sole, possiamo riferirci alla sequenza (poetico verbale) che il Dio scimmia Hanuman dedica al Sole per ringraziarlo di avergli fatto da Maestro.
Non dimentichiamo che la pratica contemporanea dello yoga è un fenomeno corale, reticolare, che attinge da così tanti bacini da aver creato un intreccio talmente fitto da considerarsi inestricabile.
Qualsiasi sia la rivendicazione di appartenenza, lignaggio o tradizione di questa magnifica sequenza, rimane che siamo davanti ad un capolavoro: la pratica del Saluto al Sole porta tantissimi benefici!
Il corpo si muove nella sua totalità, l’alternanza delle posture dona forza e flessibilità, i passaggi da una posizione all’altra regalano equilibrio e consapevolezza del corpo nello spazio.
Migliora la circolazione, aumenta la capacità respiratoria, rinforza il sistema immunitario e migliora la digestione, aiuta a scaricare le tensioni e ad aumentare la capacità di tenere la mente concentrata.
Eseguire la sequenza del Saluto al Sole!
Possiamo in sintesi dire che è una sequenza che regala grande equilibrio e armonia non solo al corpo ma anche, probabilmente soprattutto, alla mente.
Non ha particolari controindicazioni, meglio chiedere consiglio ad un insegnante di yoga esperto in presenza di patologia cardiache o in caso di pressione alta, durante la gravidanza e se si hanno dolori articolari o problematiche alla colonna vertebrale.
Tradizionalmente si dovrebbe eseguire all’alba con il volto rivolto verso il sole nascente, ma è possibile eseguirlo durante tutto l’arco della giornata.
Si tratta certamente di una pratica riscaldante ed energizzante, questo non significa però che porti agitazione, anzi, porta grande equilibrio, soprattutto se eseguito lentamente.
Ciò che fa la differenza è sempre l’atteggiamento mentale: rimaniamo concentrati, ogni movimento deve essere eseguito con cura e attenzione, ogni respiro deve essere consapevole e rilassato, la mente deve essere mantenuta calma, proprio conservando una connessione continua con l’attenzione al respiro e al movimento.
Ho scelto di presentare la sequenza che viene chiamata “tradizionale” o “classica” che è composta da 12 posizioni!
Si inizia in piedi nella posizione della montagna (tadasana) e, espirando, si portano le mani giunte davanti al petto (volendo con un piccolo inchino del capo verso la punta delle dita delle mani).
La gamba che si muove per prima è la destra, compiuto un ciclo completo, si riparte muovendo la gamba sinistra e poi si ricomincia.
Il mio consiglio è di eseguire questa splendida sequenza in modo fluido e armonioso, un movimento è non solo collegato al movimento successivo, ma è come se già lo contenesse, ogni passaggio, ogni respiro, è come se formassero un unico asana!
SŪRYA NAMASKARA è una preghiera, una meditazione in movimento, è il mito che diventa forma, respiro, gesto.
Corpo e respiro sono il tramite per compiere un atto devozionale ed estatico.
Dal 2016 lo Yoga è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco e il 21 giugno è la
giornata internazionale dello yoga. È ormai tradizione festeggiare questa giornata proprio con Surya Namaskara, che viene eseguito 108 volte, come 108 sono i grani del Mala, il rosario meditativo utilizzato per la recitazione dei mantra (formule, preghiere). Ma non è necessario arrivare a 108 ripetizioni, puoi iniziare da 4 e poi aumentare gradualmente!
Buona pratica!
Namasté 🙏